mercoledì 3 aprile 2019

Qual è il compito del poeta, adesso?

Qual è il compito del poeta
adesso?
Scrivere per se stesso e pochi altri?
Tutti guardano con imbarazzo
i suoi versi
che non sono più in grado
di far alzare in volo
le parole,
che non riescono più a
descrivere il folle volo
degli uomini contemporanei.
A chi scrive
sono negati i complimenti.
Qual è il compito del poeta
adesso?
Scrivere per nessuno,
in attesa del futuro?
Egli stesso si vergogna di dirsi poeta,
è autore, scrittore, letterato…
Dimmi, perché rinneghi il lauro dorato?
È colpa della Rima fiore amore
di cui abusano certi epigoni
che scrivono filastrocche
e vengono chiamati poeti,
infangando il nostro buon nome?
Qual è il compito della poesia,
adesso?
Non può mettere la parola fine,
né segnare l’inizio,
non può meravigliare cuori annebbiati
ormai abituati a tutto,
non può essere civilizzatrice,
poiché non la legge nessuno,
non può illuminare le nostre vite
senza ieri, senza futuro.
Quando pronuncio una parola
perde il significato primigenio,
diventa silenzio. E noi due
cerchiamo inutilmente di capirci.
Potrà sopravvivere la poesia?
È originalità: vivrà quanto l’uomo.

Da Gianluca Bisso, L'infinita vanità del tutto, 2019

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