venerdì 26 aprile 2019

Sono in casa

Sono in casa. Nel cortile
scende la luce della luna.
Con la mano saluto
il suono della macchina del
vicino che sgretola
la strada sterrata
su cui romba
con l’intensità di un sole.

martedì 23 aprile 2019

Asfissia

Dentro sono distrutto, 
come se avessi perso
ogni attimo di vita,
mi ritrovo tra questi sterpi
che si fingono uomini
e nascondo il pianto in me,
mostro il sorriso più vero:
quello di chi affoga nelle bugie
ma continua a vivere,
non smetto di ridere,
ma tu non guardare la desolazione
che ho dentro.
In una società
che mi respinge,
una comunità che qualcun altro ha costruito,
in cui non mi identifico,
non so che fare,
tu non hai risposte,
credo che continuerò.

Da Gianluca Bisso, L’infinita vanità del tutto, 2019.

lunedì 22 aprile 2019

Zefiro

È come una farfalla alata
il tuo respiro, che si posa
sul mio con la grazia di mille colori
e giardini fioriti.
Potessi, rinascerei nuvola in cielo
con te, Zefiro primaverile
che mi alleggerisce la vita.

Da Gianluca Bisso, L'infinita vanità del tutto, 2019

martedì 9 aprile 2019

A Luzi

Nuova vita, nuova fiamma,
una geremiade canto già intonato
da coloro che credono
che un Dio
si spinga
a proteggere.
Ma quando
la candida armonia
non risponderà
all’incenso
pregno di doni votivi
già disperso
tra l’aere
si innalzeranno canti più cupi.

Da Gianluca Bisso, L'infinita vanità del tutto, 2019

venerdì 5 aprile 2019

Buonanotte Melbourne

Quanto è volgare,
istintivo, naturale,
piacevole e sacrosanto
cantare in inglese
improvvisando le parole,
non capendone il significato
ma ascoltare per puro
diletto: nessun artificio,
solo l’orecchio e il cervello:
se piaci e passi
non hai bisogno
di avere un senso.
E così avviene da sempre,
per sempre avverrà:
in cinese, arabo, russo
e chissà: francese, giapponese, tailandese
e chi più ne ha più ne metta:
non vi è limite alla fanciullezza
nella vita.
Poi studi e capisci,
una canzone che ti doveva trasmettere
un messaggio ti ha comunicato quello contrario:
ma chi sbaglia a interpretare?
Il ragazzino che non sa ma sente,
o il ragazzo che sa ma mente?

Da Gianluca Bisso, L'infinita vanità del tutto, 2019

giovedì 4 aprile 2019

Scritta nella sabbia

Le tue promesse
d’amore
sono scritte
nella spiaggia.
In ogni caso
le tue parole
rimarranno
per sempre
nella marina,
per quanto
cancellate dalle
onde che
livellano
la sabbia.

Da Gianluca Bisso, L'infinita vanità del tutto, 2019

mercoledì 3 aprile 2019

Qual è il compito del poeta, adesso?

Qual è il compito del poeta
adesso?
Scrivere per se stesso e pochi altri?
Tutti guardano con imbarazzo
i suoi versi
che non sono più in grado
di far alzare in volo
le parole,
che non riescono più a
descrivere il folle volo
degli uomini contemporanei.

lunedì 1 aprile 2019

La città eterna è crollata

La città eterna è crollata.
Crollata nonostante le mura.
Crollata nonostante gli eserciti.
Crollata nonostante eterna,
tutti siamo eterni per un attimo.
Non resta niente, peggio di niente,
le Rovine che oltraggiano
la passata floridezza.
Nella grandezza ha compiuto
il primo giro
la spirale della rovina,
nell'impero in decadenza
si sublima l’imperialismo.
C’erano tante case
e non è rimasta
che qualche ombra
e frammenti di cose
sparse.
Non si ricostruisce.
Le vittime non torneranno indietro,
mai più vedremo il pontefice massimo
salire con la sacerdotessa vestale
i mille gradini che conducono
al Campidoglio
dopo aver attraversato la via Sacra.
Non ci sono ponti tra i due mondi.
Il sale sulle ceneri
isterilisce la fenice,
non le permette di risorgere.

Da Gianluca Bisso, L'infinita vanità del tutto, 2019