martedì 16 luglio 2019

Senilità


Senilità è il secondo romanzo di Italo Svevo, il preferito di Joyce, che ne decretò il successo oltralpe. In origine l'opera è stata auto-pubblicata da Svevo, amareggiato e deciso ad abbandonare la scrittura. Senilità, autentico capolavoro, non ricevette una sola parola di biasimo o lode. Ho letto il romanzo l'anno scorso, dopo le letture liceali de La coscienza di Zeno e Una vita. Sin dalle prime pagine ho avvertito l'impatto che avrebbe avuto sulla mia prosa. Si tratta di una storia di stanchezza vitale ed esistenziale, influenzata, come sempre, dalle idee di Schopenhauer: Emilio Brentani rappresenta la figura dell'inetto, come Zeno Cosini e Alfonso Nitti nelle altre opere. Eugenio Montale definì Senilità una straordinaria anticipazione del romanzo moderno, "il romanzo da accettarsi non per questo o quel frammento  ma da accogliersi come organismo, in funzione di vita e di umanità; il libro fatto di parole dette da uomo a uomo e nelle quali la nostra vita di tutti i giorni possa riconoscersi con immediata rispondenza".

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.