Necropoli di Pantàlica
Un soffio lieto d’alati
a verde lume discorde:
il mare nelle foglie.
Dissòno. E tutto che mi nasce a
gioia
Dilania il tempo; un’eco appena
Ne serba in voce d’ alberi.
Amore di me perduto,
memoria non umana:
sui morti splendono stimmate
celesti,
gravi stellati scendono nei fiumi:
s’affioca un’ora di pioggia soave,
o muove un canto in questa notte
eterna.
Da anni e anni, in cubicolo aperto
Dormo della mia terra,
gli omeri d’alghe contro grigie
acque:
nell’aria immota tuonano meteore.
Salvatore Quasimodo, Erato e Apòllion
“1932-1936"
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