La mia vita […] non si può valutare […] con una misura proporzionata alla gente comune […]. Per questo non devo turbarmi se penso a quanto mi manchi ciò che fa parte della regolare vita dell’individuo: ufficio, casa, vita sociale, moglie e prole. L’esistenza degli esseri comuni si risolve in questo. La mia vita, invece, è una vita intellettuale […]. La mia vita personale è soltanto la base di questa vita intellettuale, la condicio sine qua non – un elemento del tutto subordinato, quindi.
Arthur Schopenhauer, L’arte di conoscere se stessi, Adelphi, Milano, 2003, 13, pp. 29-30, a cura e con un saggio di Franco Volpi.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.