A Sergèj Esènin (1926)
Vedo
che con la mano recisa, esitando,
dondolate il sacco
delle vostre
ossa.
[…]
A noi
non sveleranno
i motivi della perdita
né il cappio
né il temperino.
Forse,
ci fosse stato
inchiostro all’«Angleterre»,
non avreste avuto ragione
di tagliarvi
[…]
Per l’allegria
il pianeta nostro
è poco attrezzato.
Bisogna
strappare
la gioia
ai giorni futuri.
In questa vita
non è difficile morire.
Vivere
è di gran lunga più difficile.
Vladimir Majakovskij, Se accendono le stelle. Le Liriche, con le opere di El Lissitzsky, Rizzoli, Milano, 2021, pp. 301, 305, 313, traduzione di Angelo Maria Ripellino, a cura di Guido Carpi.
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