sabato 3 agosto 2024

Memorie dal sottosuolo

Fëdor Dostoevskij, Memorie dal sottosuolo, 1864
L’uomo è un animale prevalentemente creativo, destinato a perseguire coscientemente uno scopo […] impegnato eternamente e ininterrottamente ad aprirsi una strada in qualunque direzione.
L’uomo ama creare e costruire strade […] Ma come mai ama anche alla follia la distruzione e il caos? […] Non sarà che egli ami la distruzione e il caos […] perché teme istintivamente di raggiungere lo scopo e di terminare l’opera in costruzione? […] 
ama il perseguimento dello scopo, non lo scopo. […] magari tutto lo scopo dell’esistenza cui l’umanità aspira si racchiude nell’inestinguibilità del perseguimento dello scopo.


A casa principalmente leggevo. Avevo bisogno di soffocare con sensazioni esterne tutto quello che mi s’era accumulato dentro. […] sprofondavo in una vita oscura, sotterranea, schifosa […] Tranne la lettura, non avevo altro da fare; non c’era niente che potessi apprezzare di ciò che mi circondava, niente da cui fossi attratto. […] m’invadeva l’angoscia: mi assaliva una voglia isterica di contraddizioni, di contrasto […] mi assaliva un’orribile nausea. […] avevo un sistema che placava tutto: quello di trovare la salvezza nel bello e nel sublime, naturalmente nei sogni. Sognavo disperatamente, sognavo per tre mesi consecutivi, raggomitolato nella mia tana.

Memorie dal sottosuolo, Rizzoli, Milano, 2023, traduzione di Milli Martinelli, pagine 71-73, 90-91, 101. 

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