domenica 30 marzo 2025

Parerga e paralipomena

Le effimere generazioni umane sorgono e tramontano in rapida successione, mentre gli individui cadono nelle braccia della morte, dopo una vita di angosce, di miserie e di dolori. Intanto esse chiedono senza tregua che cosa esse stesse siano e che cosa significhi tutta questa pagliacciata tragicomica, e invocano il cielo di dar loro una risposta. Ma il cielo rimane muto. Vengono, invece, i preti con le loro rivelazioni. Tra le molte cose dure e lacrimevoli della sorte umana non è la minore quella per cui noi esistiamo senza sapere di dove veniamo, dove andiamo e perché viviamo: chi è afferrato e compenetrato dal sentimento di questa disgrazia non potrà fare a meno di provare un certo malanimo verso coloro i quali danno ad intendere di avere in proposito speciali informazioni […] il segreto fondamentale e l’astuzia primordiale dei preti su tutta la terra e in tutti i tempi, siano essi brahmani o maomettani, buddisti oppure cristiani, consistono in quanto segue. Essi hanno riconosciuto giustamente e afferrato bene la grande forza del bisogno metafisico dell’essere umano: ora pretendono di possedere i mezzi per soddisfare questo bisogno asserendo che la parola del grande enigma sarebbe giunta a loro per una via straordinaria, in modo diretto. Una volta che ne abbiano convinto gli uomini, essi riescono a guidarli e a dominarli secondo il loro piacimento.

Arthur Schopenhauer, Parerga e paralipomena, Adelphi, Milano, 1983, tomo secondo, capitolo quindicesimo, Della religione, 176. Rivelazione, pp. 474-475.

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