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venerdì 6 dicembre 2024

Fahrenheit 451


Devi capire che la nostra è una società tanto complessa che non possiamo permetterci di offendere o scontentare le minoranze. […]
Alla gente di colore non piace Il piccolo negretto Sambo e quindi lo bruciamo. I bianchi provano un certo disagio a leggere La capanna dello zio Tom e noi lo bruciamo. […] Serenità, Montag, pace. Porta la tua controversia da un’altra parte. Meglio ancora, buttala nell’inceneritore. […] Non stiamo a cavillare su chi se n’è andato con un ricordo: dimentichiamolo. Bruciare sempre, bruciare tutto. Il fuoco splende e il fuoco pulisce.

Nei tempi prima di Cristo c’era uno stupido uccello che si chiamava fenice. Ogni due o trecento anni costruiva un rogo per morirvi bruciato. Dev’essere stato un nostro primo cugino. Ma ogni volta che bruciava, prendeva il volo dalle sue ceneri e nasceva di nuovo. A quanto pare noi facciamo lo stesso, in continuazione, anche se abbiamo una cosa che la fenice non aveva. Noi sappiamo che quello che abbiamo fatto è assurdo e sappiamo che lo facciamo da diecimila anni, e se lo terremo a mente forse un giorno smetteremo di innalzare quelle maledette pire funebri e di salirci allegramente sopra.

Ray Bradbury, Fahrenheit 451, Mondadori, Milano, 2023, pp. 56, 57, 154.

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