Carissimi,
a breve pubblicherò una raccolta di poesie scritte tra il 2013 e il 2017 con la piccola casa editrice romana Controluna.
Il titolo del libro si rifà ad una poesia di Giacomo Leopardi appartenente al ciclo di Aspasia, "A se stesso". La raccolta spazia da tematiche esistenziali agli affetti familiari, da alcune poesie sociali e politiche ad altre filosofiche. Nonostante non abbia seguito una sola lex operis, posso definire lo stile di molte poesie prosaico (influenza dell' ultimo Montale), ma le parole che ho usato imprimono alle poesie un lirismo che ricorda il modo tradizionale di fare poesia, come ne La città eterna è crollata (influenzata dall'ode trentesima del terzo libro di Orazio, Exegi monumentum aere perennius).
In una poesia mi chiedo quale funzione possa avere la poesia oggi, riprendendo una considerazione dell'ultimo Montale esprimo la lontananza dai tempi del luziano "Vola alta parola".
Siamo abituati ad altre forme di comunicazione, si guarda alla poesia con sdegno, imbarazzo, e non ci sembra adatta allo scopo della letteratura della nostra epoca: semplificare il reale e complesso riducendolo a banalità.
Come ricorda la poetessa polacca Szymborska, solo il 5% di chi legge rivolge la propria attenzione alla poesia.
Leopardi sosteneva che fossero più gli scrittori dei lettori.
Anche se le funzioni tradizionali della poesia (sociale e di introspezione) sembrano essere messe in dubbio, nego il leitmotiv della morte della poesia, che è frutto dell'originalità umana. Infatti attraverso di essa l'uomo cerca da sempre di rappresentare la propria identità, il suo modo di pensare e vivere, di cogliere la bellezza (oppure la vanità) dell'universo.
Aspetto i vostri pensieri e commenti, positivi o negativi che siano. Sarei contento di aver impresso del lirismo in pochi versi.
Un affettuoso saluto a tutti,
Gianluca
Il 15 giugno 2022 uscirà per Eretica Edizioni la seconda edizione de L'infinita vanità del tutto, con la postfazione di Manrico Murzi e testi inediti: https://gianlucabisso.blogspot.com/2022/05/linfinita-vanita-del-tutto-seconda.html
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