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sabato 28 giugno 2025

Riflessioni sul Nulla. Una meta-biografia filosofica con i Maestri dell’Assurdo

Riflessioni sul Nulla: una meta-biografia filosofica con i Maestri dell’Assurdo è un saggio che affronta i temi della crisi esistenziale, della sofferenza interiore, della depressione, dell’angoscia e del male di vivere evidenziando i collegamenti profondi tra la filosofia dell’assurdo di Albert Camus e il pensiero di Giacomo Leopardi; il capitolo finale pone l’accento sul carattere fittizio delle relazioni sociali e sull’inconsistenza della coscienza individuale, dando spazio alla poetica di Luigi Pirandello. C’è un momento in cui ciascuno di noi comincia a dubitare fortemente dell’opportunità di continuare a ripetere meccanicamente i propri comportamenti abitudinari, tanto simili alle operazioni alienanti imposte dalla catena di montaggio tipica dell’organizzazione scientifica del lavoro industriale.
Il problema del suicidio alligna le proprie radici nella scoperta dell’assurdità dell’esistenza. Si tratta spesso di vere e proprie epifanie, nell’accezione usata da James Joyce, ossia di esperienze decisive, destinate a incidere profondamente sul rapporto dell’individuo con la realtà che lo circonda e con gli altri, a erodere il sistema di valori nel quale ha riposto una fiducia che fino al momento della sua rottura sembrava intramontabile.
La catena delle nostre vite, delle abitudini che abbiamo tracciato, degli ideali ai quali avremmo voluto restare eternamente fedeli, viene spezzata da una inusitata irrequietezza, da una inquietudine angosciosa; allora diventa intollerabile e insostenibile alzarsi la mattina per andare al lavoro o a studiare, mangiare, tornare a casa per dormire e ripetere le medesime azioni nel corso della settimana, per il resto della nostra vita. L’ingranaggio si rompe perché non riusciamo a individuare una ragione che lo giustifichi. Di solito non prestiamo attenzione alla vita tetra, disordinata, incolore, uniforme che conduciamo nel presente, viviamo in attesa di un futuro migliore, come se il meglio dovesse ancora manifestarsi. Ci illudiamo di trovarci «sempre nel periodo di preparazione», ciascuno di noi immagina di essere «una potente macchina geniale in costruzione, non ancora in attività», e di conseguenza vive nell’attesa del cambiamento, di qualche metamorfosi latente. Si arriva invece al punto in cui si intravede il precipizio verso il quale ognuno di noi si incammina fin da piccolo.
L’uomo assurdo sa perfettamente che, tramontata la sua breve luce, l’unica cosa che lo attende è una sola notte, perpetua; una volta spento, sarà polvere e ombra soltanto. In un certo senso questa prospettiva sulla realtà è terrificante, ma, osservandola da altro punto di vista, si rivela estremamente liberatoria, nella misura in cui permette a ciascuno di noi di accettarsi per come è e di non sobbarcarsi il peso delle aspettative che gli altri hanno su di noi. Se la risposta al senso della vita non è preconfezionata, ciascuno può vivere seguendo le sue esigenze personali, senza conformare il suo comportamento a canoni eteronomi di cui non condivide spirito e contenuti.  Lo scopo della vita, la meta da raggiungere, non ci è più estraneo e imposto dall’esterno, ma è forgiato da noi stessi. In questo modo si riesce a sentirsi «liberi di fronte a se stessi e, soprattutto, più liberati che liberi.» Non esiste e non può esistere uno schiavo felice. La nuova direzione nella quale convergere i nostri sforzi è stata indicata da Nietzsche: 

obbedire per molto tempo e in una stessa direzione: a lungo andare ne risulta qualche cosa per cui vale la pena di vivere su questa terra, come, per esempio, la virtù, l’arte, la musica, la danza, la ragione, lo spirito, qualche cosa che trasfiguri, qualche cosa di raffinato, di folle o di divino.

Sisifo insegna a negare l’esistenza degli dei e a trovare un senso alla catena di azioni senza legami, che diventano il suo destino individuale, «da lui creato, riunito sotto lo sguardo della memoria e presto suggellato dalla morte». Ai piedi della montagna Sisifo ritrova sempre il proprio fardello, contempla la propria storia personale e trova in sé le forze che gli permettono di proseguire il cammino, perché «sa di essere il padrone dei propri giorni». Sisifo scopre qualcosa per cui vale la pena affrontare il percorso, che ha carattere e consistenza esclusivamente umani. 


libreriauniversitaria.it Edizioni, Limena (PD), 2025. 
Caratteristiche tecniche del formato cartaceo: 15x21 cm; 116 pagine. 13.90€, 13.20€ negli store online.

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