Nel 2010 frequentavo il primo anno di liceo. Avevo cominciato da poco a studiare i rudimenti del latino e del greco. Durante l'estate mi ero innamorato dei romanzi giovanili di Zafón che compongono la "Trilogia della nebbia": "Marina", "Le luci di Settembre" e "Il Palazzo della Mezzanotte".
Mi ricordo che in autunno sono rimasto scombussolato da una notizia letta su un forum online: negli Stati Uniti il mese appena trascorso era stato contrassegnato dal susseguirsi, quasi giornaliero, di suicidi di giovanissimi ragazzi.
Mi ricordo che in autunno sono rimasto scombussolato da una notizia letta su un forum online: negli Stati Uniti il mese appena trascorso era stato contrassegnato dal susseguirsi, quasi giornaliero, di suicidi di giovanissimi ragazzi.
Il loro suicidio era stato causato dal bullismo subito a scuola, una formazione sociale in cui avrebbero dovuto trovare un ambiente favorevole allo sviluppo della propria personalità. Sono morti uno dopo l'altro, a distanza di poco tempo, come dei soldati caduti sul campo di battaglia.
Nel 2011 la band Rise Against ha composto una canzone dedicata alla tragica e surreale spirale di disperazione. Nel ritornello si sentono alcuni nomi, declamati come in una nenia: "Tyler Clementi, age 18; Billy Lucas, age 15; Harrison Chase Brown, age 15; Cody J. Barker, age 17; Seth Walsh, age 13; Felix Sacco, age 17; Asher Brown, age 13; Caleb Nolt, age 14; Raymond Chase, age 19".
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