Il venti luglio ci ha lasciato Chester Bennington. Le canzoni dei Linkin Park hanno accompagnato le mie giornate da quando avevo dodici anni, aiutandomi a superare momenti difficili, in cui tutto era davvero molto pesante, a ritrovare il sorriso quando c'era ben poco da rallegrarsi. Mi ha toccato a maggio la lettera con cui aveva salutato l'amico Chris Cornell (era padrino di suo figlio), ora purtroppo mi rendo conto perché lo sentisse così vicino. Aveva una voce incredibile, capace di trasmettere rabbia, gioia, dolore, disperazione e speranza allo stesso tempo. Sentirò anch'io la presenza di una sedia in più in cucina, perché ormai era diventato parte della mia famiglia spirituale, come accade raramente quando si raggiunge un'intesa emotiva e una connessione sentimentale con artisti che non abbiamo mai conosciuto di persona. Onorato di aver assistito dal vivo alla sua genialità. Scioccato come molti, speravo fosse un brutto scherzo, finché lo stesso Mike Shinoda ha confermato la notizia.
If they say
Who cares if one more light goes out?
In a sky of a million stars
It flickers, flickers
Who cares when someone's time runs out?
If a moment is all we are
We're quicker, quicker
Who cares if one more light goes out?
Well I do
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.