venerdì 8 settembre 2023

Elogio dell'ozio

Recensioni d'autore. 
I brevi saggi di Bertrand Russell contenuti in questo libro sono autentici capolavori letterari.
Le idee esposte sono perlopiù risalenti agli anni ’30. Spaziano dalla storia alla politica, dalla funzione dell’architettura e del sapere inutile al progresso tecnologico e scientifico, alla preoccupazione per l'utilizzo delle armi chimiche e batteriologiche. 
L’idea di società voluta da Russell è lontana sia dal modello capitalista che da quello comunista, in cui imperversa lo stacanovismo.
Secondo l’autore la scienza potrebbe condurre ad una diversa organizzazione della produzione industriale e delle attività economiche, consentendo a chiunque di disporre di tempo libero.

“L’idea che il povero possa oziare ha sempre urtato i ricchi. In Inghilterra, agli inizi dell’Ottocento un operaio lavorava di solito quindici ore al giorno e spesso i bambini altrettanto. Quando degli impiccioni ficcanaso osarono dire che tante ore erano troppe, fu risposto loro che la sana fatica teneva lontani gli adulti dal vizio del bere e i bambini dai guai. […] la legge istituì certe giornate festive. Ricordo di aver udito questa frase dalla bocca di una vecchia duchessa: Ma che se ne fanno i poveri delle vacanze? Tanto loro devono lavorare.
Oggigiorno la gente parla con minore franchezza, ma questo modo di ragionare sussiste.
(1932)

Secondo Russell è necessario scongiurare la diffusione dell'isteria collettiva attraverso il ripensamento della struttura della società. È ben consapevole delle difficoltà di realizzazione di un simile progetto in paesi in cui lavora alacremente anche chi non ne ha bisogno. 
Si pensa che l'ozio sia il padre di tutti i vizi; a scuola ai bambini viene inculcata questa convinzione.
L'invito a formare le proprie opinioni in base alle prove sarà difficilmente colto in Italia, paese nel quale non ha attecchito lo spirito scientifico e razionalista contrario alle superstizioni e al complottismo 
diffusi non solo tra gli uomini della strada, ma anche tra gli intellettuali e gli scrittori.

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