venerdì 11 febbraio 2022

Risultati dell'VIII edizione del premio Friuli Storia

Nel corso del 2021 si è tenuta l’VIII edizione del Premio nazionale di Storia contemporanea Friuli Storia, organizzato dall’Associazione Friuli Storia con il contributo della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, della Fondazione Friuli, del Comune di Udine.
È l’unico riconoscimento italiano per la saggistica ad affidare la scelta del vincitore ad una giuria di lettori, dopo una prima selezione effettuata dalla giuria scientifica. Lasciare l’ultima parola ai lettori è una scelta coraggiosa, frutto della consapevolezza dell'esistenza di un mercato del libro variegato ed eterogeneo, non limitato alla narrativa. Scrivo queste note dopo aver partecipato ai lavori della giuria dei lettori. Infatti ho letto le opere finaliste tra maggio e luglio 2021 ed espresso il mio voto. 

“L’elmo di Scipio. Storie del Risorgimento in uniforme” (Salerno Editrice) di Jacopo Lorenzini è l’opera decretata vincitrice dal 46% dei votanti, seguita da “1945. Otto giorni a maggio: Dalla morte di Hitler alla fine del Terzo Reich. L’ultima settimana della seconda guerra mondiale” (Feltrinelli) di Volker Ullrich, storica firma del settimanale tedesco Die Zeit, e da “Storia dell’Italia fascista” (Il Mulino) di Paolo Nello. 
Lorenzini alterna efficacemente i momenti narrativi legati alla vita di Salvatore Pianell, Enrico Cosenz e Cesare Magnani Ricotti. Il linguaggio, tecnico ma al contempo accessibile, contribuisce alla creazione di un’atmosfera a metà tra il saggio e il racconto, un ibrido capace di catapultare il lettore nella realtà storica rievocata con estrema naturalezza e di dargli l’impressione di leggere un romanzo storico, in cui il racconto è accompagnato da accurate spiegazioni di carattere storiografico. La formula risulta particolarmente adatta alla divulgazione, e, conseguentemente, è stata premiata dalla giuria popolare. 

L’opera di Ullrich si basa sul racconto di vita di persone note e sconosciute contenuto in pagine di diari e lettere. Il linguaggio è puntuale, lo stile è simile a quello dello storico Tacito, sicuramente affinato grazie all’esperienza giornalistica, rende scorrevole la lettura del saggio. La scelta di divulgare la storia attraverso le percezioni e le sensazioni di chi l’ha vissuta sulla propria pelle ricorda l’approccio seguito dal premio Nobel giapponese Kenzaburo Oe in “Note su Hiroshima” (Garzanti). In quest’opera Oe si fa raccontare l’apocalisse del 6 agosto 1945 direttamente dai sopravvissuti di Hiroshima, alternando al vivo racconto dei testimoni le proprie riflessioni filosofiche. 
L’opera di Nello, professore ordinario di storia contemporanea all’Università di Pisa, ha carattere enciclopedico ed è il frutto più maturo della sua pluridecennale esperienza di insegnamento e ricerca sul fascismo. Rientra sicuramente nel novero dei libri più completi scritti sull’argomento. 

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